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WWf e Legambiente: DISCARICHE TOSSICHE DI BUSSI SUL TIRINO
        
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Inquinamento della Val Pescara. WWF, Abruzzo Social Forum e MareLibero: disastro ambientale immenso. Nelle falde valori di inquinanti cancerogeni e tossici con punte di 3000000 di volte superiori ai limiti di legge. Avvelenamento delle acque destinate al consumo umano: ora chiarire le conseguenze sulla popolazione.

Quello di Bussi e della Val Pescara in Abruzzo è un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili, unico in Italia e in Europa per le potenziali conseguenze per la salute di 500000 cittadini.

Al WWF, in quanto parte offesa, è stato notificato il provvedimento del PM Aceto con cui sono stati inviati ieri 33 avvisi di garanzia. La sua lettura lascia letteralmente esterrefatti. Le analisi ordinate dal PM hanno accertato nella falda la presenza di sostanze cancerogene e tossiche con punte di 3000000 di volte i limiti di legge per il Cloroformio, 420000 volte per il tetraclorometano, decine di migliaia o migliaia di volte per tante altre sostanze pericolose tra cui Mercurio, Cloruro di Vinile, Tricloroetilene ecc.. La falda profonda è pesantemente inquinata da sostanze tossiche e cancerogene. Fino al 1963 era il fiume Pescara, secondo il PM, a ricevere tutti i rifiuti inquinanti delle lavorazioni poi progressivamente stipati nelle megadiscariche lungo le rive dei fiumi Tirino e Pescara.

Il filone relativo all'acqua inquinata distribuita a centinaia di migliaia di cittadini (milioni se si tiene conto dell'arco temporale dell'inquinamento del campo pozzi S. Angelo) nasce da una denuncia del WWF basata, prima, sui referti di analisi condotte e pagate privatamente dall'associazione e, poi, sulla scoperta che gli Enti sapevano almeno dal 2004 in base a decine di analisi ufficiali e documenti ufficiali. In questo caso la condotta delle strutture di gestione e controllo dell'acqua è stata del tutto irresponsabile, tutta volta a minimizzare, cercando pervicacemente di creare incertezza nella popolazione rispetto a fatti incontrovertibili come il grave inquinamento dell'acqua distribuita dai pozzi S. Angelo. Tutto provato da tanti atti pubblici portati alla luce dal WWF e poi confermato addirittura dall'Istituto Superiore di Sanità che nel suo parere dichiarava le acque emunte dal campo Pozzi S. Angelo 'non idonee al consumo umano'.

Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo 'Siamo sgomenti nel leggere quanto ha scritto il PM. La percezione che abbiamo del nostro Abruzzo è cambiata per sempre. Ci troviamo di fronte a ipotesi di reato di gravità inaudita, visto che si parla di avvelenamento delle acque destinate all'uomo. Si rabbrividisce nel leggere quanto sostiene il PM e, cioè, che i responsabili della Montedison erano a conoscenza fin dal 1992 dell'inquinamento delle falde e delle conseguenze sui pozzi destinati all'acquedotto. Dopo la nostra prima denuncia del Luglio 2007 noi cittadini siamo stati lasciati praticamente soli in questo anno e in qualche caso addirittura denigrati nella nostra azione. L'Istituto Superiore di Sanità nel suo parere aveva chiarito che era stata distribuita acqua non idonea al consumo umano e nessun sindaco e amministratore della Val Pescara ha reagito con la dovuta fermezza. Fanno così fatica a comprendere che qui vi è in gioco la salute di 500000 persone? Neanche la Direzione Sanitaria della ASL, che in una nota scritta e nonostante le nostre controdeduzioni sull'operato delle sue strutture di controllo, aveva ribadito di appoggiare in pieno la linea del Dr. Rongione, responsabile del SIAN e ora tra gli indagati, ha reagito al parere dell'Istituto di Sanità. Ora, finalmente, ha qualcosa da dire per assicurare il massimo rigore nella difesa dei diritti dei cittadini? Le responsabilità penali ora le chiarirà la Magistratura ma per affrontare l'immane catastrofe che abbiamo davanti serve un radicale cambio di atteggiamento degli amministratori nell'affrontare questa vicenda'.

Secondo il WWF, l'Abruzzo Social Forum e MareLibero bisogna:
-mettere immediatamente in sicurezza le megadiscariche che, ogni secondo che passa senza interventi, peggiorano il livello di inquinamento dei fiumi Pescara e Tirino e delle falde;
-realizzare in breve tempo l'indagine epidemiologica, da condurre ai massimi livelli;
-avviare indagini sui livelli di inquinanti presenti nei corpi dei cittadini;
-progettare un intervento di bonifica con la partecipazione dei cittadini e con l'aiuto di esperti di livello mondiale;
-verificare l'impatto ambientale e dei rischi sanitari derivanti dalla presenza di questo inquinamento, ivi compreso l'effetto sulle aree coltivate attorno al fiume;
-sollevare dagli incarichi chi sapeva e ha taciuto, al di là delle risultanze penali, per riformare profondamente un sistema di gestione e controllo sull'intero ciclo delle acque che è letteralmente fallito.

Le associazioni ringraziano la Magistratura nel Dr. Aceto e il Corpo Forestale dello Stato con il suo comandante provinciale Guido Conti, per aver portato alla luce questo disastro.

WWF Italia
Sezione Regionale Abruzzo
Via G. D'Annunzio 68
65127 Pescara



Legambiente Abruzzo ONLUS
Comitato Regionale

Via del Santuario, 160 - 65125 PESCARA
Tel. - Fax: 085.4152645
www.legambienteabruzzo.it
E-mail: info@legambienteabruzzo.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
Pescara, 24 maggio 2008
DISCARICHE TOSSICHE DI BUSSI SUL TIRINO
CHIUSURA DELLE INDAGINI
CON IPOTESI DI REATO DI ESTREMA GRAVITA'
E SENZA PRECEDENTI IN ABRUZZO
LEGAMBIENTE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

La chiusura delle indagini sulla intricata ed oscura vicenda delle megadiscariche
tossiche di Bussi sul Tirino (PE) sembra far emergere un quadro sullo stato
dell'ambiente, e delle acque in particolare, di estrema gravità che non trova
precedenti in Abruzzo.
'Le goffaggini burocratiche, le dimenticanze, le omissioni e le falsità, l'omertà, i
ritardi e le soluzioni tecniche spesso avventate, denunciate con forza dalle
associazioni ambientaliste, dichiara Angelo Di Matteo, presidente regionale di
Legambiente, sembrano essere confermate dalle ipotesi di reato contestate dagli
inquirenti. Ipotesi che delineano un quadro inquietante e che gettano seri dubbi
sull'operato delle aziende, della ASL, dell'ATO, dell'Azienda acquedottistica e della
Provincia di Pescara'.
'Legambiente, annuncia Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale dell'Associazione,
si costituirà parte civile per far valere i diritti dei cittadini e, se le accuse saranno
confermate in giudizio, per far pagare ai responsabili, secondo il principio di chi
inquina paga, le conseguenze di azioni criminose che hanno attentato il diritto alla
salute di quasi mezzo milione di abruzzesi'.
Legambiente rinnova infine, il plauso espresso all'operato della Procura della
Repubblica, del Corpo Forestale dello Stato e del Commissario straordinario del
bacino dell'Aterno Pescara per il prezioso lavoro condotto.

 

da: redazione rete5 tv

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Il Gay Pride all'Aquila festeggerà con i confetti lilla dell'azienda Pelino di Sulmona

 

L'AQUILA - Nessuna guerra dei confetti in casa Pelino. Il "marchio" è lo stesso, l'uso profondamente diverso, ma gli affari sono affari. Il Gay Pride dell'Aquila celebrerà i matrimoni gay, lesbo, transessuali ed etero friendly regalando per la prima volta pubblicamente dei confetti color lilla realizzati dalla nota azienda di Sulmona: la scorsa settimana l'onorevole Paola Pelino (Pdl), sorella dell'amministratore della fabbrica, aveva regalato a Berlusconi dei confetti durante le operazioni di voto sulla fiducia parlamentare del governo. Stessa azienda, stessi confetti, colore diverso. "Assolutamente sì: quelli che ho regalato al Cavaliere a Montecitorio erano di tutti i colori, ma non lilla", ride divertita l'onorevole sulmonese, pensando anche alle polemiche tra associazioni gay e il ministro Carfagna sul Gay Pride. Il prossimo 1 giugno presso il viale all'entrata principale del Castello Cinquecentesco all'Aquila si terranno i matrimoni lgbt, al centro di una festa nella quale sono coinvolti i Verdi Abruzzo, Arcigay 'Consoli' e Arcilesbica 'Amazzoni'. Nel maggio del 2006 l'onorevole trans Luxuria parlò apertamente di ostilità dell'on. Pelino nei sui confronti: "Le ho espresso ammirazione per i tailleur anni '30 che indossa e la meravigliosa chioma da Re Leone che la renderà la prossima icona delle drag queen; non mi ha più rivolto il saluto", aveva raccontato Luxuria. Ora l'azienda di famiglia regala confetti al Gay Pride. Il confetto si chiama 'Gay Bride', ossia sposa gay in inglese, ed é entrato in produzione due anni fa. Colore lilla, mix di mandorle di San Francisco, zucchero di canna del Brasile e vaniglia naturale dei Caraibi. Tra i Paesi che ne fanno più richiesta ci sono, non a caso, l'Inghilterra e la Spagna di Zapatero. "Dividiamo i due momenti, quello politico da quello aziendale - spiega l'onorevole del Pdl - l'azienda non si pone il problema a chi vendere il prodotto, se c'é la domanda, da qualsiasi parte venga. Porto il massimo rispetto per ogni forma di libertà e diritto, però resto dell'idea che la famiglia è quella tradizionale... L'azienda ricerca il profitto, la politica deve combattere le discriminazioni, ma poi sceglie, come ha bene spiegato il ministro Carfagna, se patrocinare o meno un Gay Pride'.

 

da: redazione rete5tv

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Dezio resta ai domiciliari: l'inchiesta cresce

PESCARA. Dezio deve restare agli arresti domiciliari: lo ha deciso questa mattina il giudice per le indagini preliminari, Luca De Ninis, che non ha evidentemente ritenuto valide le ragioni esposte nell'interrogatorio dell'altro giorno all'ex dirigente del Comune di Pescara. Il pm Gennaro Varone si era opposto alla richiesta di scarcerazione formulata dagli avvocati difensori, Medoro Pilotti Aielli e Marco Spagnuolo.

Lo stesso pm aveva ritenuto addirittura di dover formulare inizialmente al gip la richiesta di custodia cautelare in carcere, richiesta poi mitigata con i domiciliari.
Una decisione, quella di oggi, che in qualche modo offre qualche piccolo debole tassello in più su questa che sembra diventare sempre più l'ennesima maxi inchiesta su politica e tangenti.
La polizia postale, infatti, che dallo scorso dicembre sta indagando, ha impresso una accelerazione repentina negli ultimi giorni con una serie di perquisizioni e sequestri in alcune ditte che in qualche modo hanno lavorato per il Comune di Pescara.
La decisione del gip tuttavia può dirci soltanto una cosa: che sussisterebbero ancora i pericoli di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato.
Sono queste le tre ragioni che -secondo il codice- impongono misure restrittive.
Sul merito delle accuse invece è tutto ancora da decidere.
Come si sa Dezio è accusato di concussione continuata per aver chiesto 10mila euro alla società di vigilanza Aquila per la proroga di un appalto, somma poi ricevuta, e tentata concussione per aver chiesto altri 20mila euro mai consegnati dalla titolare della ditta che aveva avuto in gestione il bar del tribunale.
Sono solo due i fatti che al momento vengono contestati al braccio destro del sindaco D'Alfonso.
Al momento decine di faldoni con documenti, appunti e file ritrovati nei computer di casa ed in ufficio dell'indagato sono passati al setaccio per ritrovare indizi utili per capire e districarsi nella fitta rete di relazioni tra privati ed ente pubblico.
Le cose erano iniziate a dicembre dello scorso anno quando una segnalazione di presunte irregolarità allertò la polizia postale che ha iniziato ad indagare.
Si parlava di certificati anagrafici emessi attraverso il sistema informatico e senza il pagamento dell'imposta dovuta.
Nel corso dell'indagine sono stati ritrovati e controllati migliaia di certificati mentre poco meno di 500 sarebbero quelli emessi a fini elettorali.
Nuove residenze per il Comune di Pescara, dunque, nuovi voti, una ipotesi che se confermata potrebbe giungere ad incrinare la granitica vittoria dell'attuale primo cittadino che ha vinto al primo turno per 290 voti di differenza.
Verso febbraio la svolta: la polizia postale effettua una perquisizione a casa e nell'ufficio del Comune di Dezio portandosi via però anche dell'altro.
Una di queste 'sorprese' era la minuta con alcuni nomi di ditte e cifre che la procura presume siano la richiesta di mazzette.
Ora l'indagine diventa sempre più ostica e sembra aver allargato i suoi iniziali orizzonti.
Sarebbero oltre una ventina i casi sotto la lente di ingrandimento del pm Varone che è chiamato a valutare la presenza di eventuali irregolarità e altre dazioni di denaro.
Ma tutto è ancora all'inizio.

 

da: redazione primadanoi.it

 

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Acque agitate alla 3G di Sulmona. Si parla di assunzioni esterne per una commessa Enel

 

SULMONA - Acque agitate nello stabilimento 3G di Sulmona dove la spaccatura nel sindacato si ÿ evidenziata nettamente con la mancata firma dell'Ugl sull'accordo che prevedeva l'assunzione di 50 maestranze per la lavorazione di una commessa Enel nonostante le professionalitó esistenti in azienda. Tavolo a tre Cisl e Uil da una parte, Ugl dall'altra e Cgil dall'altra ancora. L'Ugl ha reputato non accettabile che l'azienda, a fronte di una importante commessa Enel, decida di assumere dall'esterno una cinquantina di persone nonostante le professionalitó che gió esistono all'interno del call center e che per legge dovranno essere stabilizzate. La 3G avró tempo fino al prossimo mese di settembre per rispettare gli accordi siglati qualche tempo fa.

LaRed  RETE 5 TV

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Acquisti a rate per tirare avanti, Chieti prima in Italia

LA CLASSIFICA. ABRUZZO. Per andare avanti c'³³ bisogno di un prestito. Gli abruzzesi sanno quanto ³³ vera questa frase. Stando ad una classifica pubblicata dal Sole 24 Ore, Chieti ³³ addirittura la prima citt³? in Italia per numero di richieste di prestiti. Pescara si posiziona al quinto posto. Un po' meglio vanno le cose a Teramo (13?Ç) e L'Aquila (68?Ç).

Tasche vuote ma non si rinuncia agli acquisti (spesso necessari).
Se prima si preferiva pagare con soldi a disposizione nei conti correnti, adesso si ³³ disposti anche a indebitarsi.
Un fenomeno che pu³œ essere letto con lenti diverse ma che forse dice una verit³? difficile da mettere in dubbio: siamo diventati pi³? poveri.
Due le tipologie di prestito: quello personale e quello finalizzato.
In netto aumento il secondo, ovvero il finanziamento acceso, in genere, presso un rivenditore di beni o servizi per l'acquisto di auto, elettrodomestici, viaggi.
Poveri s³ƒ, quindi, ma felici, con un'auto nuova, un telefonino di ultima generazione o una vacanza che, in teoria, non ci si potrebbe permettere.
Ma anche soddisfazioni spesso "necessarie" visti gli aumentati ritmi di lavoro e di stress che la societ³? della tecnologia ci impone.
Nella provincia di Chieti la cifra media di un prestito personale richiesto nel 2007 ³³ stata 14.882 euro, al di sopra della media nazionale che si ferma a 12.388 (-2,2% rispetto al 2006).
Nella provincia di Pescara la cifra media ³³ stata di 14.202 (+3,8%), a Teramo di 13.513 (+12,7%) e a L'Aquila di 11.991 (-2,6%).
Crescono rispetto all'anno precedente i prestiti finalizzati nella provincia di Chieti la media per famiglia ³³ stata di 6.030 (8,7%), nella provincia di Pescara 6.046 (+6,8%), di erano (6.155 (+6,7%) a L'Aquila 6.007 (12,4%).
Meno soldi in tasca, quindi, ma stessa necessit³? o voglia di comprare e cos³ƒ gli abruzzesi scelgono le rate.
'Questi sono dati allarmanti', ha commentato il consigliere di An Alfredo Castiglione, 'e danno la misura di come tante famiglie debbano rivolgersi sempre pi³? spesso e per importi crescenti a finanziarie private sino a fermarsi - i pi³? fortunati - nell'anticamera dell'usura'.
Critico il consigliere di minoranza con la Regione che 'non ha fatto nulla per affrontare tali disagi ma ha azzerato i finanziamenti (500.000 euro) che la Giunta Pace aveva assegnato alle associazioni e fondazioni anti-usura senza sviluppare alcuna necessaria politica di prevenzione'.

 

la red. da primadinoi.it
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