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Inceneritore di rifiuti ospedalieri in Val di Sangro: l'altol?
Comunicato stampa del 27.2.2007
Monta la polemica a seguito della richiesta di adeguamento alla direttiva IPPC (D.Lgs n.59/2005) dell'impianto di incenerimento di rifiuti ospedalieri pericolosi della ditta Maio srl ubicato nell'area industriale di Atessa. In sostanza, l'azienda ha chiesto alla Regione, una nuova autorizzazione denominata: Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) prevista dalla nuova normativa che entrato in una nuova fase. Le attivit? industriali a maggior impatto ambientale, devono essere cio valutate non per singola matrice ambientale, ma tenendo conto di tutte le componenti interessate, (aria, acqua, suolo e sottosuolo). Maio gi? in possesso delle previste autorizzazioni, e la documentazione presentata alla Regione finalizzato esclusivamente alla richiesta dell'Aia. Per ottenere l'adeguamento Maio costretto a modificare l'impianto oltre a potenziarlo. L'inceneritore alimentato in prevalenza da rifiuti speciali pericolosi provenienti da attivit? sanitarie. La quantit? autorizzata di rifiuti da smaltire di 3.320 ton/anno, che corrisponde ad una capacit? di incenerimento a pieno carico di 400 kg/h., e ad una capacit? di trattamento giornaliera di 9.600 kg. Saranno bruciati rifiuti: 1. biologici (fasciature, guanti, mascherine); 2. batteriologici (sangue, residui di infermeria e di malattie infettive); 3. farmaceutici (medicinali scadut); 4. ortopedici (gessi); 5. anatomici (placente, membri anatomici, oggetti di biopsie); 6. materiali vari come siringhe, aghi, bisturi.
Saranno immessi in atmosfera, in base a quanto denunciato da Maio nella documentazione le seguenti sostanze: monossido di carbonio; biossido di carbonio; monossido di azoto; biossido di azoto; biossido di zolfo; acido cloridrico; sostanze organiche totali; Ipa PCDD +PCDF; Metalli pesanti.
CostAmbiente, ha presentato delle osservazioni alla documentazione presentata alla Regione dalla ditta Maio srl. ' Abbiamo deciso di presentare le osservazioni perch riteniamo che il sistema di abbattimento dei fumi previsto dalla ditta non sia quello pi? efficiente- spiega Pasquale Colantonio responsabile dell'associazione-. La tecnologia migliore quella ad umido completa di sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR). Questo sistema, garantisce valori limite per gli Ossidi di azoto di 30 mg/Nmc, per l'ammoniaca di 5 mg/nmc e per l'Hcl di 1 mg/Nmc riducendo alla fonte la formazione di articolato
secondario, sotto forma di nitrato di ammonio. Riteniamo che per garantire la tutela della salute non sia sufficiente mantenere le emissioni degli inceneritori al di sotto dei limiti previsti dalla legge ( D.Lgs 133/2005); gli inceneritori sono i maggiori produttori di diossina. L'oncologo Cesare Maltoni, tra le massime autorit? in Italia, al processo di Marghera ha dichiarato che in cangerogenesi teoricamente la soglia non esiste perch il processo di cangerogenetica un processo probabilistico stocastico per cui una sola molecola tossica potrebbe in teoria originare il tumore.'
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Dott. Franco Gerardini Dirigente Settore Rifiuti Regione Abruzzo
Atessa,l 27.02.2007
Osservazioni alla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.)- D.Lgs 59/05- impianto per l'eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi- Ditta Maio Guglielmo srl- Zona industriale Val di Sangro- Atessa (Ch).
Premessa Uno dei principali obiettivi dell'Unione Europea quello di perseguire una concreta politica ambientale tesa allo sviluppo sostenibile. Con la Comunicazione n. 264 del 2001, la Commissione Europea, dando una risposta alle notevoli sollecitudini del Consiglio Europeo, ha definito sostenibile lo sviluppo che, dissociando il degrado ambientale ed il consumo di risorse dallo sviluppo economico e sociale, impone una notevole ridistribuzione degli investimenti pubblici e privati verso nuove tecnologie compatibili con l'ambiente. Nel delineare le problematiche che ostacolano il perseguimento dello sviluppo sostenibile, la Commissione ha evidenziato quanto segue: le emissioni dei gas a effetto serra prodotte dall'attivit? umana sono alla radice del riscaldamento globale. Il cambiamento climatico potrebbe causare fenomeni meteorologici estremi (come uragani o inondazioni), con gravi implicazioni per gli ambienti naturali, per la salute umana, per le infrastrutture ed i beni immobili (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridurre le fonti di produzione di gas serra, responsabili del riscaldamento del pianeta); la salute pubblica seriamente minacciata dalla comparsa di nuove forme di patologie resistenti agli antibiotici e potrebbe risentire anche degli effetti a pi? lungo termine di molte sostanze chimiche pericolose utilizzate oggi quotidianamente, mentre i pericoli per la sicurezza alimentare sono sempre pi? motivo di preoccupazione (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridurre l'immissione in ambiente di sostanze chimiche pericolose per la salute pubblica ed in grado di alterare la sicurezza degli alimenti); un cittadino europeo su sei vive in povert?. La povert? e l\'esclusione sociale hanno un enorme impatto
diretto sui cittadini: basti pensare alle scarse condizioni di salute, ai suicidi e alla disoccupazione persistente (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridistribuire la ricchezza supportando soluzioni di sviluppo economico del territorio che aumentano l'occupazione diffusa); se da un lato l'allungamento dell'aspettativa di vita , unito a tassi di natalit? bassi, un dato ovviamente confortante, il conseguente invecchiamento della popolazione minaccia di rallentare il tasso di crescita economica, oltre che la qualit? e la sostenibilit? finanziaria dei sistemi pensionistici e di assistenza sanitaria pubblica (per cui, aggiungiamo noi, bisogna contenere la spesa sanitaria, riducendo le fonti di pericolo e di minaccia per l'uomo); negli ultimi decenni la perdita di biodiversit? in Europa ha subito una drastica accelerazione: le risorse ittiche delle acque europee sono vicine al crollo; il volume dei rifiuti aumentato pi? rapidamente del PIL; la perdita di suolo e una minore fertilit? stanno erodendo la sostenibilit? dei terreni agricoli (per cui, aggiungiamo noi, bisogna adottare politiche volte alla salvaguardia e tutela della fauna e della flora, da un lato, riducendo sull'ambiente l'impatto del trattamento e smaltimento dei rifiuti, e dall'altro, recuperando sostanza organica da destinare ai terreni agricoli minacciati dal processo di desertificazione); la congestione dei trasporti in rapido aumento e si sta raggiungendo la paralisi. Il fenomeno riguarda soprattutto le aree urbane che sono interessate anche da problemi quali il degrado dei centri cittadini, l'espansione delle periferie e la concentrazione acuta di sacche di povert? ed esclusione sociale. Gli squilibri regionali all'interno dell'Unione Europea rimangono un motivo di seria preoccupazione (per cui, aggiungiamo noi, bisogna adottare politiche che riducano al massimo l'uso eccessivo di trasporto di cose e persone su gomma, migliorare la mobilit? tra centro e periferia urbana, eliminare dai centri urbani forme di degrado cittadino e di esclusione sociale).
Di fronte a tale situazione, evidente che tutte le politiche regionali vanno indirizzate verso scelte che mirino a ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare l'efficienza, eliminare l'inquinamento. In base a quanto dichiarato agli organi di stampa, dall\'attuale Assessore regionale all\'ambiente Ing. Franco Caramanico, L'Abruzzo rischia il pagamento delle sanzioni stabilite dal Protocollo di Kyoto (diminuzione dell' 8% dei gas climalteranti nel periodo 2008-2012, rispetto al 1990) perch nel 2006 si riscontrato un aumento del 12% delle emissioni di gas serra. Inoltre, Atessa nella lista dei 32 comuni a rischio di inquinamento atmosferico (Fonte: Piano triennale di tutela e risanamento ambientale- ottobre 2006). L'azione di tutta la Regione perci, deve mirare ad incorporare gli obiettivi ed i criteri di prevenzione dei rifiuti nella politica di sviluppo economico regionale, promuovendo la politica integrata di prodotto (IIP), la certificazione di gestione ambientale delle imprese e degli Enti locali (EMAS, ISO 14000) e la riduzione dell'uso di sostanze chimiche pericolose da parte dell'industria locale (applicazione della direttiva IPPC, oggetto delle osservazioni); comunicazioni sull'uso delle sostanze chimiche 'REACH' e sull'applicazione delle tecnologie per lo sviluppo sostenibile della COM(2004)38). L'obiettivo principale di una seria politica sostenibile non quello di perfezionare i metodi di distruzione, ma piuttosto quello di perfezionare i metodi di produzione. Senza un miglioramento della produzione industriale non si arriver? ad una societ? pi? sostenibile.
Impatti cumulativi:
L\'area industriale di Atessa, presenta gi? un forte presenza di industrie impattanti; il caso pi? eclatante l\'inceneritore della ditta Ciaf Ambiente localizzato a circa un chilometro dall\'impianto di Maio. Nella documentazione presentata dalla ditta Maio Guglielmo srl mirante ad ottenere l\'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), sintesi non tecnica, non si riscontra quanto stabilito dal DPCM 377/198,
nell\'articolo 6, comma 1, lett.f (l\'istruttoria sui progetti di cui all\'art.1 ha le seguenti finalit?.....f) individuare e descrivere l\'impatto complessivo del progetto sull\'ambiente anche in ordine ai livelli di qualit? finale, raffrontando la situazione esistente al momento della comunicazione con la previsione di quella esistente al momento della comunicazione con la previsione di quella successiva) ed anche ci che la letteratura scientifica viene indicata come valutazione degli 'impatti cumulativi', ovvero la valutazione degli effetti che scaturiscono dall\'interazione fra pi? progetti e che concorrono ad una prolungata degradazione ambientale, ovvero valutare gli effetti riferiti alla progressiva degradazione ambientale derivante da una serie di attivit? realizzate tutte in un\'area anche se ogni intervento, preso singolarmente potrebbe non provocare impatti significativi. La considerazione degli impatti cumulativi, nonostante la legislazione non la preveda invece prevista dalla direttiva 97/11/CE. La nota 1) dell\'allegato IV dice ' la descrizione dei probabili effetti rilevanti e indiretti, secondari, cumulativi, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi del progetto'.
Sistema di abbattimento delle emissioni in atmosfera.
L\'art. 4. del D.L.gs n. 59/2005 Individuazione e utilizzo delle migliori tecniche disponibili, al comma 1 precisa che l\'A.I.A. viene rilasciata facendo riferimento alle BAT (Best Available Tecnologies). Si porta ad esempio il Bref sull\'industria chimica 'Air water treatment' dell\'ottobre 2001 realizzato dall\'organismo europeo insediato a Siviglia EIPPC (European Integrated Prevention Pollution Bureau). I documenti Bref, costituiscono il riferimento per l\'elaborazione delle Bat europee per cui rappresentano il pi? avanzato stato di discussione tecnica sull\'argomento in quanto sono stati elaborati e concordati con gli esperti di tutti i paesi membri dell\'UE, unitamente ai rappresentanti dei costruttori di impianti di depurazione e del mondo accademico, sotto il controllo degli enti pubblici nazionali ed europei preposti al controllo dell\'inquinamento atmosferico e all\'emanazione della legislazione ambientale (per l\'Italia l\'APAT, l\'ENEA, e il Ministero dell\'ambiente. Nel Bref specificato che l\'utilizzo di sistemi di carboni attivi implica una vita media dei carboni stessi in relazione di una tipologia di inquinanti, mentre se il range di inquinanti vario risulta difficile anche la manutenzione del sistema (ovvero la rigenerazione dei carboni attivi), con la conseguente diminuzione dell\'efficienza di rimozione degli inquinanti. Nel Bref, inoltre, specificato anche il tempo di permanenza degli inquinanti nel combustore termico (all\'aumento di cloro nei COV aumenta il tempo di permanenza), la temperatura minima di esercizio, il combustibile di supporto (preferibilmente gassoso) i sistemi di controllo e regolazione e la manutenzione. Si chiede, quindi che la scelta del sistema di abbattimento delle emissioni 8anche odorigene) sia valutato in modo scientifico in relazione alle BAT. La ditta Maio, nella descrizione e analisi del\'attivit? produttiva, vengono descritti i sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera: impianto DeNOX; Impianto reagenti di abbattimento inquinanti (MB/DC/S1/S2); Reattore di Depurazione R; Filtro a maniche. Ebbene in base a quanto stabilito nelle 'Lineee guida recanti i criteri per l\'Individuazione e l\'utilizzazione delle migliori BAT disponobili (ex art. 3, comma 2 del D.Lgls 372/99)' - linee guida relativi ad impianti esistenti per le attivit? rientranti nelle categorie IPPC- Gestione rifiuti, che come si sa riporta le risultanze del lavoro del Gruppo Tecnico Ristretto (GTR) sulla gestione dei rifiuti, istituito dalla Commissione Nazionale, ai fini del rilascio, da parte delle autorit? competenti nazionali e regionali dell\'autorizzazione integrata ambientale (AIA); alla pagina 58, paragrafo E.2.6- Trattamento di rifiuti sanitari-. Nel pararafo E.2.7 -Distruzione di rifiuti contenenti PCB tramite incenerimento si precisa:... 'L\'incenerimento ad alta temperatura risulta essere allo stato attuale una delle tecniche pi? consolidate ed affidabili per la distruzione di PCB o di rifiuti da essi contaminati. La sua efficacia misurata dall\'efficienza di distruzione o rimozione DRE
(Destruction Removal Efficiency) definita come:DRE=Win-Wout x 100: Win in cui Win= quantit? (oraria ) di PCB in ingresso; Wout= quantit? (oraria) di PCB in uscita. Gli impianti di icenerimento progettati gestiti in modo ottimale sono attualmente in grado di assicurre una DRE almeno pari a 99,9999%........................' Inoltre alla pag 65 paragrafo 2.9.3 - Riduzione delle emissioni degli oddidi di azoto- si enunciano le migiori tecniche e nel punto E.2.9.3.3. - Processo SCR , si precisa che 'si tratta di un processo catalitico di tipo selettivo (Selective Catalitic Redution)....................Questo processo presenta un grado di riduzione pi? elevato (oltre il 90%) e richiede un minore eccesso di stechiometro di reagente'. Questa tecnica non previsto, invece, dalla ditta Maio srl. Infatti, nella pagina 17 della Sintesi non tecnica, nel paragrafo 3.2.4. si afferma che.........................'la prima fase di depurazione riguarda la riduzione degli ossidi di azoto ad opera dell\'ura in soluzione acquosa, immessa nel flusso gassoso subito a valle del post-combustore.......' La ditta Maio, utilizza, invece, cosiddette 'tecniche secondarie' meno efficienti quindi a livello di abbattimento di sostanze inquinanati.
Monitoraggio e controllo emissioni in atmosfera.
Nella sezione J- analisi dell\'attivit? produttiva, si specifica che sono monitorati in continuo solamente i seguenti parametri: Monossido di carbonio (CO), Acido cloridrico (HCL), Sostanze Organiche Totali (TOC), Biossido di zolfo (SO2), Biossido di azoto (NO2); Come si evicne facilmente, tutte le sostanze pi? pericolose, (metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici ecc) vengono monitorate con cadenza quadrimestrale. In base a quanto stabilito dal Dlgs 133/2005 art. 11 campionamento ed analisi delle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento e coincenerimento-comma 5 prescive' che per i primi 12 mesi di funzionamento dell\'impianto le sostanze di cui all\'allegato 1 paragrafo a punti 3 e 4 devono essere misurate almeno ogni tre mesi'; la descrizione e l\' analisi dell\'attivit? produttiva formulata dalla ditta Maio non prevede invece, l\'applicazione di quanto stabilito l\'articolo citato del D.Lgs 133/2005.
Bibliografia
Ficco P.; Fimiani P.; Gerardini F. 2002, La gestione dei rifiuti- Quadro normativo e interpretazioni Edizione ambiente Milano. Bettini V. Canter W. L. Ortolano 2000, Ecologia dell\'impatto ambientale Utet Torino; Rivista 'La chimica e L\'industria' Novembre 2003 Nicola Armaroli e Claudio Po; Armaroli- Balzani- 'Energia oggi e domani ' prospettive sfide speranze Bonomia editore- dicembre 2004
Siti internet www.ambientediritto.it www.legambiente.com; www.reteambiente.it; www.epa.gov
(tratta dal sito: il drago)
Inceneritore di rifiuti ospedalieri in Val di Sangro: l'altol
Comunicato stampa del 27.2.2007
Monta la polemica a seguito della richiesta di adeguamento alla direttiva IPPC (D.Lgs n.59/2005) dell'impianto di incenerimento di rifiuti ospedalieri pericolosi della ditta Maio srl ubicato nell'area industriale di Atessa. In sostanza, l'azienda ha chiesto alla Regione, una nuova autorizzazione denominata: Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) prevista dalla nuova normativa che e' entrato in una nuova fase. Le attivit industriali a maggior impatto ambientale, devono essere cioe' valutate non per singola matrice ambientale, ma tenendo conto di tutte le componenti interessate, (aria, acqua, suolo e sottosuolo). Maio e' gi in possesso delle previste autorizzazioni, e la documentazione presentata alla Regione e' finalizzato esclusivamente alla richiesta dell'Aia. Per ottenere l'adeguamento Maio e' costretto a modificare l'impianto oltre a potenziarlo. L'inceneritore e' alimentato in prevalenza da rifiuti speciali pericolosi provenienti da attivit sanitarie. La quantit autorizzata di rifiuti da smaltire e' di 3.320 ton/anno, che corrisponde ad una capacit di incenerimento a pieno carico di 400 kg/h., e ad una capacit di trattamento giornaliera di 9.600 kg. Saranno bruciati rifiuti: 1. biologici (fasciature, guanti, mascherine); 2. batteriologici (sangue, residui di infermeria e di malattie infettive); 3. farmaceutici (medicinali scadut); 4. ortopedici (gessi); 5. anatomici (placente, membri anatomici, oggetti di biopsie); 6. materiali vari come siringhe, aghi, bisturi.
Saranno immessi in atmosfera, in base a quanto denunciato da Maio nella documentazione le seguenti sostanze: monossido di carbonio; biossido di carbonio; monossido di azoto; biossido di azoto; biossido di zolfo; acido cloridrico; sostanze organiche totali; Ipa PCDD +PCDF; Metalli pesanti.
CostAmbiente, ha presentato delle osservazioni alla documentazione presentata alla Regione dalla ditta Maio srl. ' Abbiamo deciso di presentare le osservazioni perch riteniamo che il sistema di abbattimento dei fumi previsto dalla ditta non sia quello pi efficiente- spiega Pasquale Colantonio responsabile dell'associazione-. La tecnologia migliore quella ad umido completa di sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR). Questo sistema, garantisce valori limite per gli Ossidi di azoto di 30 mg/Nmc, per l'ammoniaca di 5 mg/nmc e per l'Hcl di 1 mg/Nmc riducendo alla fonte la formazione di articolato
secondario, sotto forma di nitrato di ammonio. Riteniamo che per garantire la tutela della salute non sia sufficiente mantenere le emissioni degli inceneritori al di sotto dei limiti previsti dalla legge ( D.Lgs 133/2005); gli inceneritori sono i maggiori produttori di diossina. L'oncologo Cesare Maltoni, tra le massime autorit in Italia, al processo di Marghera ha dichiarato che in cangerogenesi teoricamente la soglia non esiste perch il processo di cangerogenetica un processo probabilistico stocastico per cui una sola molecola tossica potrebbe in teoria originare il tumore.'
Dott. Franco Gerardini Dirigente Settore Rifiuti Regione Abruzzo
Atessa, li' 27.02.2007
Osservazioni alla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.)- D.Lgs 59/05- impianto per l'eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi- Ditta Maio Guglielmo srl- Zona industriale Val di Sangro- Atessa (Ch).
Premessa Uno dei principali obiettivi dell'Unione Europea quello di perseguire una concreta politica ambientale tesa allo sviluppo sostenibile. Con la Comunicazione n. 264 del 2001, la Commissione Europea, dando una risposta alle notevoli sollecitudini del Consiglio Europeo, ha definito sostenibile lo sviluppo che, dissociando il degrado ambientale ed il consumo di risorse dallo sviluppo economico e sociale, impone una notevole ridistribuzione degli investimenti pubblici e privati verso nuove tecnologie compatibili con l'ambiente. Nel delineare le problematiche che ostacolano il perseguimento dello sviluppo sostenibile, la Commissione ha evidenziato quanto segue: le emissioni dei gas a effetto serra prodotte dall'attivit umana sono alla radice del riscaldamento globale. Il cambiamento climatico potrebbe causare fenomeni meteorologici estremi (come uragani o inondazioni), con gravi implicazioni per gli ambienti naturali, per la salute umana, per le infrastrutture ed i beni immobili (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridurre le fonti di produzione di gas serra, responsabili del riscaldamento del pianeta); la salute pubblica seriamente minacciata dalla comparsa di nuove forme di patologie resistenti agli antibiotici e potrebbe risentire anche degli effetti a pi lungo termine di molte sostanze chimiche pericolose utilizzate oggi quotidianamente, mentre i pericoli per la sicurezza alimentare sono sempre pi motivo di preoccupazione (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridurre l'immissione in ambiente di sostanze chimiche pericolose per la salute pubblica ed in grado di alterare la sicurezza degli alimenti); un cittadino europeo su sei vive in povert. La povert e l\'esclusione sociale hanno un enorme impatto
diretto sui cittadini: basti pensare alle scarse condizioni di salute, ai suicidi e alla disoccupazione persistente (per cui, aggiungiamo noi, bisogna ridistribuire la ricchezza supportando soluzioni di sviluppo economico del territorio che aumentano l'occupazione diffusa); se da un lato l'allungamento dell'aspettativa di vita e', unito a tassi di natalit bassi, un dato ovviamente confortante, il conseguente invecchiamento della popolazione minaccia di rallentare il tasso di crescita economica, oltre che la qualit e la sostenibilit finanziaria dei sistemi pensionistici e di assistenza sanitaria pubblica (per cui, aggiungiamo noi, bisogna contenere la spesa sanitaria, riducendo le fonti di pericolo e di minaccia per l'uomo); negli ultimi decenni la perdita di biodiversit in Europa ha subito una drastica accelerazione: le risorse ittiche delle acque europee sono vicine al crollo; il volume dei rifiuti aumentato pi rapidamente del PIL; la perdita di suolo e una minore fertilit stanno erodendo la sostenibilit dei terreni agricoli (per cui, aggiungiamo noi, bisogna adottare politiche volte alla salvaguardia e tutela della fauna e della flora, da un lato, riducendo sull'ambiente l'impatto del trattamento e smaltimento dei rifiuti, e dall'altro, recuperando sostanza organica da destinare ai terreni agricoli minacciati dal processo di desertificazione); la congestione dei trasporti in rapido aumento e si sta raggiungendo la paralisi. Il fenomeno riguarda soprattutto le aree urbane che sono interessate anche da problemi quali il degrado dei centri cittadini, l'espansione delle periferie e la concentrazione acuta di sacche di povert ed esclusione sociale. Gli squilibri regionali all'interno dell'Unione Europea rimangono un motivo di seria preoccupazione (per cui, aggiungiamo noi, bisogna adottare politiche che riducano al massimo l'uso eccessivo di trasporto di cose e persone su gomma, migliorare la mobilit tra centro e periferia urbana, eliminare dai centri urbani forme di degrado cittadino e di esclusione sociale).
Di fronte a tale situazione, evidente che tutte le politiche regionali vanno indirizzate verso scelte che mirino a ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare l'efficienza, eliminare l'inquinamento. In base a quanto dichiarato agli organi di stampa, dall\'attuale Assessore regionale all\'ambiente Ing. Franco Caramanico, L'Abruzzo rischia il pagamento delle sanzioni stabilite dal Protocollo di Kyoto (diminuzione dell' 8% dei gas climalteranti nel periodo 2008-2012, rispetto al 1990) perch nel 2006 si riscontrato un aumento del 12% delle emissioni di gas serra. Inoltre, Atessa nella lista dei 32 comuni a rischio di inquinamento atmosferico (Fonte: Piano triennale di tutela e risanamento ambientale- ottobre 2006). L'azione di tutta la Regione perci, deve mirare ad incorporare gli obiettivi ed i criteri di prevenzione dei rifiuti nella politica di sviluppo economico regionale, promuovendo la politica integrata di prodotto (IIP), la certificazione di gestione ambientale delle imprese e degli Enti locali (EMAS, ISO 14000) e la riduzione dell'uso di sostanze chimiche pericolose da parte dell'industria locale (applicazione della direttiva IPPC, oggetto delle osservazioni); comunicazioni sull'uso delle sostanze chimiche 'REACH' e sull'applicazione delle tecnologie per lo sviluppo sostenibile della COM(2004)38). L'obiettivo principale di una seria politica sostenibile non quello di perfezionare i metodi di distruzione, ma piuttosto quello di perfezionare i metodi di produzione. Senza un miglioramento della produzione industriale non si arriver ad una societ pi sostenibile.
Impatti cumulativi:
L\'area industriale di Atessa, presenta gi un forte presenza di industrie impattanti; il caso pi eclatante l\'inceneritore della ditta Ciaf Ambiente localizzato a circa un chilometro dall\'impianto di Maio. Nella documentazione presentata dalla ditta Maio Guglielmo srl mirante ad ottenere l\'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), sintesi non tecnica, non si riscontra quanto stabilito dal DPCM 377/198,
nell\'articolo 6, comma 1, lett.f (l\'istruttoria sui progetti di cui all\'art.1 ha le seguenti finalit.....f) individuare e descrivere l\'impatto complessivo del progetto sull\'ambiente anche in ordine ai livelli di qualit finale, raffrontando la situazione esistente al momento della comunicazione con la previsione di quella esistente al momento della comunicazione con la previsione di quella successiva) ed anche ci che la letteratura scientifica viene indicata come valutazione degli 'impatti cumulativi', ovvero la valutazione degli effetti che scaturiscono dall\'interazione fra pi progetti e che concorrono ad una prolungata degradazione ambientale, ovvero valutare gli effetti riferiti alla progressiva degradazione ambientale derivante da una serie di attivit realizzate tutte in un\'area anche se ogni intervento, preso singolarmente potrebbe non provocare impatti significativi. La considerazione degli impatti cumulativi, nonostante la legislazione non la preveda invece prevista dalla direttiva 97/11/CE. La nota 1) dell\'allegato IV dice ' la descrizione dei probabili effetti rilevanti e indiretti, secondari, cumulativi, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi del progetto'.
Sistema di abbattimento delle emissioni in atmosfera.
L\'art. 4. del D.L.gs n. 59/2005 Individuazione e utilizzo delle migliori tecniche disponibili, al comma 1 precisa che l\'A.I.A. viene rilasciata facendo riferimento alle BAT (Best Available Tecnologies). Si porta ad esempio il Bref sull\'industria chimica 'Air water treatment' dell\'ottobre 2001 realizzato dall\'organismo europeo insediato a Siviglia EIPPC (European Integrated Prevention Pollution Bureau). I documenti Bref, costituiscono il riferimento per l\'elaborazione delle Bat europee per cui rappresentano il pi avanzato stato di discussione tecnica sull\'argomento in quanto sono stati elaborati e concordati con gli esperti di tutti i paesi membri dell\'UE, unitamente ai rappresentanti dei costruttori di impianti di depurazione e del mondo accademico, sotto il controllo degli enti pubblici nazionali ed europei preposti al controllo dell\'inquinamento atmosferico e all\'emanazione della legislazione ambientale (per l\'Italia l\'APAT, l\'ENEA, e il Ministero dell\'ambiente. Nel Bref specificato che l\'utilizzo di sistemi di carboni attivi implica una vita media dei carboni stessi in relazione di una tipologia di inquinanti, mentre se il range di inquinanti vario risulta difficile anche la manutenzione del sistema (ovvero la rigenerazione dei carboni attivi), con la conseguente diminuzione dell\'efficienza di rimozione degli inquinanti. Nel Bref, inoltre, specificato anche il tempo di permanenza degli inquinanti nel combustore termico (all\'aumento di cloro nei COV aumenta il tempo di permanenza), la temperatura minima di esercizio, il combustibile di supporto (preferibilmente gassoso) i sistemi di controllo e regolazione e la manutenzione. Si chiede, quindi che la scelta del sistema di abbattimento delle emissioni 8anche odorigene) sia valutato in modo scientifico in relazione alle BAT. La ditta Maio, nella descrizione e analisi del\'attivit produttiva, vengono descritti i sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera: impianto DeNOX; Impianto reagenti di abbattimento inquinanti (MB/DC/S1/S2); Reattore di Depurazione R; Filtro a maniche. Ebbene in base a quanto stabilito nelle 'Lineee guida recanti i criteri per l\'Individuazione e l\'utilizzazione delle migliori BAT disponobili (ex art. 3, comma 2 del D.Lgls 372/99)' - linee guida relativi ad impianti esistenti per le attivit rientranti nelle categorie IPPC- Gestione rifiuti, che come si sa riporta le risultanze del lavoro del Gruppo Tecnico Ristretto (GTR) sulla gestione dei rifiuti, istituito dalla Commissione Nazionale, ai fini del rilascio, da parte delle autorit competenti nazionali e regionali dell\'autorizzazione integrata ambientale (AIA); alla pagina 58, paragrafo E.2.6- Trattamento di rifiuti sanitari-. Nel pararafo E.2.7 -Distruzione di rifiuti contenenti PCB tramite incenerimento si precisa:... 'L\'incenerimento ad alta temperatura risulta essere allo stato attuale una delle tecniche pi consolidate ed affidabili per la distruzione di PCB o di rifiuti da essi contaminati. La sua efficacia misurata dall\'efficienza di distruzione o rimozione DRE
(Destruction Removal Efficiency) definita come:DRE=Win-Wout x 100: Win in cui Win= quantit (oraria ) di PCB in ingresso; Wout= quantit (oraria) di PCB in uscita. Gli impianti di icenerimento progettati gestiti in modo ottimale sono attualmente in grado di assicurre una DRE almeno pari a 99,9999%........................' Inoltre alla pag 65 paragrafo 2.9.3 - Riduzione delle emissioni degli oddidi di azoto- si enunciano le migiori tecniche e nel punto E.2.9.3.3. - Processo SCR , si precisa che 'si tratta di un processo catalitico di tipo selettivo (Selective Catalitic Redution)....................Questo processo presenta un grado di riduzione pi elevato (oltre il 90%) e richiede un minore eccesso di stechiometro di reagente'. Questa tecnica non previsto, invece, dalla ditta Maio srl. Infatti, nella pagina 17 della Sintesi non tecnica, nel paragrafo 3.2.4. si afferma che.........................'la prima fase di depurazione riguarda la riduzione degli ossidi di azoto ad opera dell\'ura in soluzione acquosa, immessa nel flusso gassoso subito a valle del post-combustore.......' La ditta Maio, utilizza, invece, cosiddette 'tecniche secondarie' meno efficienti quindi a livello di abbattimento di sostanze inquinanati.
Monitoraggio e controllo emissioni in atmosfera.
Nella sezione J- analisi dell\'attivit produttiva, si specifica che sono monitorati in continuo solamente i seguenti parametri: Monossido di carbonio (CO), Acido cloridrico (HCL), Sostanze Organiche Totali (TOC), Biossido di zolfo (SO2), Biossido di azoto (NO2); Come si evicne facilmente, tutte le sostanze pi pericolose, (metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici ecc) vengono monitorate con cadenza quadrimestrale. In base a quanto stabilito dal Dlgs 133/2005 art. 11 campionamento ed analisi delle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento e coincenerimento-comma 5 prescive' che per i primi 12 mesi di funzionamento dell\'impianto le sostanze di cui all\'allegato 1 paragrafo a punti 3 e 4 devono essere misurate almeno ogni tre mesi'; la descrizione e l\' analisi dell\'attivit produttiva formulata dalla ditta Maio non prevede invece, l\'applicazione di quanto stabilito l\'articolo citato del D.Lgs 133/2005.
Bibliografia
Ficco P.; Fimiani P.; Gerardini F. 2002, La gestione dei rifiuti- Quadro normativo e interpretazioni Edizione ambiente Milano. Bettini V. Canter W. L. Ortolano 2000, Ecologia dell\'impatto ambientale Utet Torino; Rivista 'La chimica e L\'industria' Novembre 2003 Nicola Armaroli e Claudio Po; Armaroli- Balzani- 'Energia oggi e domani ' prospettive sfide speranze Bonomia editore- dicembre 2004
Siti internet www.ambientediritto.it www.legambiente.com; www.reteambiente.it; www.epa.gov |